La Grande Guerra
da Navino a Provvidoni
Navino Primo
di Antonio e di Sommarè Giovanna, nacque il 25 giugno 1898 a Trecate, domiciliato in via Garibaldi n. 76. Professione meccanico, celibe.
Soldato del 74° Reggimento Fanteria, Brigata Lombardia. Catturato prigioniero il 6 novembre 1917 nel fatto d’armi di Tremonti, rimpatriò dopo l’armistizio l’8 gennaio 1919. Trattenuto alle armi e transitato nel 79° Reggimento Fanteria, Brigata Roma. Morì il 15 ottobre 1919 a Verona per infortunio, a causa d’investimento automobilistico, in via Pallone nei pressi della Caserma del 6° Reggimento Alpini di Verona. I resti mortali riposano nel Sacrario Militare situato all’interno del Cimitero Monumentale di Verona[1].
[1] Cfr. http://www.pietrigrandeguerra.it – sezione Sacrari/Cimiteri in Veneto e Trentino.
Negri Michele M.B.V.M
di Stefano e di Zanotti Fragonara Giovanna, nacque il 21 ottobre 1895 a Trecate, domiciliato in via Dolce n. 9. Professione guardafili, celibe.
Soldato del 36° Reggimento Fanteria, Brigata Pistoia. Morì il 5 luglio 1915 nelle alture del Monte Podgora, durante la prima battaglia dell’Isonzo, in seguito a ferita d’arma da fuoco. Sepolto nelle alture del Monte Podgora.
Decorato di Medaglia di Bronzo al Valor Militare con la seguente motivazione:
«Sotto intenso fuoco, si spingeva coraggiosamente avanti, incitando con la parola e con l’esempio i compagni. Cadeva colpito a morte». Podgora, 5 luglio 1915[1].
[1] Archivio Istituto del Nastro Azzurro fra Combattenti Decorati al Valor Militare, Roma.
Nidola Pasquale
di Gaudenzio e di Bonfiglio Rosa, nacque il 25 aprile 1886 a Terdobbiate (Novara), residente a Trecate, domiciliato alla Cascina Incasate. Professione cavallante, coniugato con Offredi Giuseppina.
Sergente del 7° Reggimento Bersaglieri, 228ᵃ Compagnia Mitraglieri Fiat. Morì il 16 ottobre 1916[1] nella 2ᵃ Sezione dell’Ospedale da Campo n. 0107[2], situato a Salonicco (Macedonia), in seguito a ittero infettivo. Sepolto a Salonicco nel Cimitero Militare Italiano[3].
[1] Cfr. A.S.N. Fondo Distretto Militare di Novara, Ruoli Matricolari, anno 1886, volume 84, Matricola 22045. L’Albo d’Oro riporta il 12 ottobre 1916.
[2] Già Ospedale Italiano Regina Margherita, poteva tenere 1.000 posti letto.
[3] Cfr. http://www.frontemacedone.com – sezione Caduti italiani presenti nel Cimitero italiano di Salonicco, l’elenco riporta erroneamente: Nidola Pasquale Giovanni, nato il 25 aprile 1889, morto il 10 maggio 1917, mitragliere, grado sergente, nato a Terdobbiate.
Paglino Andrea
di Giovanni e di Ruggerone Margherita, nacque il 23 febbraio 1893 a Trecate, domiciliato in via Alessandro Volta n. 3. Professione commerciante (macellaio), celibe.
Brigadiere Legione Corpo dei Carabinieri Reali. Morì il 27 marzo 1920 a Trecate per malattia. Sepolto nel Cimitero Comunale di Trecate.
Paglino Carlo [1]
di Pietro e di Lucchini Caterina, nacque il 19 maggio 1884 a Trecate, domiciliato in via Giuseppe Garibaldi. Professione contadino, coniugato con Cerina Virginia, figli: Rino.
Soldato del 21° Reggimento Bersaglieri, LXXIII Battaglione, Compagnia Mitraglieri. Morì il 20 Maggio 1917, durante la decima battaglia dell’Isonzo, sulle pendici del Monte Vodice (Slovenia), in seguito a ferita da scoppio di granata nemica.
[1] Cfr. sezione Pubblicazioni – Gloriosi Bersaglieri. Fanti Piumati Trecatesi, pag. 110.
Panigati Ercole
di Pietro e di Pombia Angiolina, nacque il 29 giugno 1897 a Trecate, domiciliato in via Alessandro Manzoni. Professione studente di Medicina nella Reale Università di Torino, celibe.
Caporale[1] del 2° Reggimento Speciale d’Istruzione. L’8 maggio 1918 s’imbarcò a Napoli sul piroscafo Verona diretto al porto di Messina. L’11 maggio, il piroscafo, con a bordo un contingente di circa tremila tra soldati del Regio Esercito[2] ed equipaggio della nave, salpò dal porto di Messina per dirigersi a Tripoli di Palestina. Al largo di Capo Peloso, un sommergibile tedesco UC-52, silurò il piroscafo Verona che colò a picco in meno di mezz’ora. Un migliaio di soldati perirono nell’affondamento, circa duemila furono salvati da navi italiane accorse e sbarcate nel porto di Reggio Calabria. Il Caporale Panigati Ercole fu dato Disperso l’11 maggio 1918.
Concessa la Laurea ad Honorem.
[1] Deplorevoli formalità burocratiche gli avevano impedito di servire la Patria quale Ufficiale Cfr. Il Collegio Mellerio-Rosmini di Domodossola, Ai suoi Caduti nella Grande Guerra, ricordo della Celebrazione fatta il 24 maggio 1922.
[2] Soldati di dubbia tenuta, colpevoli di varie mancanze o di tentata diserzione, destinati in Libia dove la diserzione era impossibile.
Parino Francesco
di Carlo e di Ruggerone Caterina, nacque il 30 maggio 1881 a Trecate, domiciliato in piazza della Fiera[1]. Professione contadino, coniugato con Rosina Linda, figli: Ruggero, Francesco.
Soldato del 2° Reggimento Genio, 104ᵃ Compagnia Zappatori. Disperso il 27 ottobre 1917 in combattimento nel ripiegamento al Piave.
[1] Ora piazza Riccardo Cattaneo.
Perone Cassiano [1]
di Ottavio e di Ciampanelli Maria, nacque il 24 dicembre 1887 a Trecate. Professione bracciante.
Soldato del 12° Reggimento Bersaglieri, XII Battaglione Ciclisti. Morì il 29 ottobre 1917 in Sant’Andrà (Cormóns), in seguito a ferita alla testa da pallottola di fucile.
Lasciato sul campo.
[1] L’Albo d’Oro riporta erroneamente Peroni Cassiano. Cfr. sezione Pubblicazioni – Gloriosi Bersaglieri. Fanti Piumati Trecatesi, pag. 110.
Perone Francesco
di Carlo e di Deangeli Rosa, nacque il 26 marzo 1891 a Trecate, domiciliato in via Giuseppe Garibaldi. Professione calzolaio, coniugato con Caccia Angela Maria, figli: Maria.
Soldato del 17° Reggimento Artiglieria da Campagna. Morì il 5 novembre 1917 nell’Ospedale da Campo n. 065[1], 5ᵃ Compagnia Sanità Verona, situato in località in viaggio da Tai di Cadore a Montebelluna, in seguito a scoppio causato da bomba a mano. Sepolto a Tai di Cadore, frazione di Pieve di Cadore.
[1] Ospedale da 100 posti letto, cfr. http://www.sanitagrandeguerra.it
Perone Natale [1]
di Giuseppe e di Leone Felicita, nacque il 23 dicembre 1893 a Trecate, domiciliato in via Giuseppe Garibaldi n. 4. Professione sarto, celibe.
Soldato della 156° Reggimento Fanteria, Brigata Alessandria, Compagnia Mitraglieri Fiat. Prigioniero di guerra il 21 ottobre 1915 nel fatto d’armi di Monte San Michele. Internato nel Campo di Concentramento di Mauthausen, rimpatriò il 10 novembre 1918. Indirizzato al Campo di smistamento di Carpi per essere interrogato su quanto aveva vissuto in prigionia e per essere posto in una sorta di quarantena, data l’estrema paura di trasmissione di malattie infettive[2]. Nel frattempo transitato nel 23° Reggimento Fanteria Brigata Como e riconosciuto invalido di guerra per infermità. Morì l’8 maggio 1922 a Trecate. Sepolto nel Cimitero Comunale di Trecate.
[1] Cfr. sezione Pubblicazioni – La Grande Guerra vissuta dai Trecatesi, da pag. 54 a pag. 56.
[2] Tutti i prigionieri dopo il rimpatrio furono posti in quarantena.
Piantanida Antonio
di Felice e di Pavesi Emilia[1], nacque il 1° novembre 1898 a Casalbeltrame (Novara), residente a Trecate presso la cascina Inglesa. Professione contadino, celibe.
Soldato del IV Reparto d’Assalto Bersaglieri. Disperso il 25 ottobre 1917 in combattimento nel ripiegamento al Piave.
[1] Antonio e il fratello Giovanni, rimasti orfani di padre e di madre, furono adottati dallo zio Pavesi Giovanni, suonatore ambulante.
Pipistrelli Battista Emilio [1]
di Angelo e di Ferri Rosa, nacque il 15 aprile 1897 a Trecate. Professione cuoco, celibe.
Soldato del 21° Reggimento Bersaglieri. Disperso il 15 maggio 1917 nel fatto d’armi avvenuto nella zona di Plava (Medio Isonzo).
[1] Cfr. sezione Pubblicazioni – Gloriosi Bersaglieri. Fanti Piumati Trecatesi, pag. 111.
Pipistrelli Giovanni
di Giuseppe e di Rosina Angela, nacque il 31 marzo 1888 a Trecate. Professione contadino, coniugato con Colli Medaglia Ernesta, figli: Giuseppe, Maria.
Reduce dalla Guerra di Libia 1911-1912.
Caporal Maggiore del 153° Reggimento Fanteria, Brigata Novara, 2ᵃ Compagnia. Comandato a guidare un plotone per la distruzione di reticolati, appena uscito di trincea veniva colpito alla schiena con lesione della spina dorsale. Morì il 24 novembre 1915[1], sulla quota 188 a nord-ovest di Oslavia.
[1] Sulla tomba di famiglia è riportato erroneamente 1916.
Porzio Andrea
di Angelo e di Paglino Giovanna, nacque il 25 dicembre 1898 a Trecate, domiciliato in via Novara n. 54, presso la Cascina Nuova. Professione agricoltore, celibe.
Soldato del 248° reggimento Fanteria, Brigata Girgenti, 10ᵃ Compagnia. Morì il 23 agosto 1917, durante l’undicesima battaglia dell’Isonzo, sul Monte Vodice[1] – quota 611[2], in seguito a scoppio di granata nemica. Durante la sua agonia fu amorevolmente assistito dal concittadino e amico fraterno Soldato Leone Gaudenzio[3], che per primo trasmise la notizia alla famiglia.
[1] Cfr. A.S.N. Fondo: Distretto Militare di Novara, Ruoli Matricolari, anno 1898, volume 175, Matricola 12063 e A.C.T. Atti di Morte, anno 1917, parte 2ᵃ, serie C, n. 37. Sulla tomba di famiglia è riportato erroneamente Monte Grappa.
Il Monte Vodice compone la parte centrale della grande dorsale Santo-Vodice-KuK, cfr. https://www.storiaememoriadibologna.it – scheda Monte Vodice (Slovenia).
[2] Quota 611 – Monte KuK (Monte Cucco).
[3] Il Soldato Leone Gaudenzio fu dato per Disperso il 9 settembre 1917.
Porzio Carlo [1]
di Cassiano e di Colla Teresa Maria, nacque il 14 novembre 1896 a Trecate, domiciliato in via Novara. Professione bracciante, celibe.
Soldato del 13° Reggimento Bersaglieri. Durante il fatto d’armi sul Col Bricconi del 5 agosto 1916, fu ferito al piede sinistro e in seguito dovette subirne l’amputazione. Passò molto tempo negli ospedali sino al ritorno con congedo assoluto come mutilato di guerra. Sapendo sostenersi si adattava ai lavori campestri, sino a quando, in pochi giorni, un malore lo colse portandolo alla morte il 1° novembre 1917[2]. Sepolto nel Cimitero Comunale di Trecate.
[1] Cfr. sezione Pubblicazioni – Gloriosi Bersaglieri. Fanti Piumati Trecatesi, pag. 111. Cfr. sezione Pubblicazioni – La Grande Guerra vissuta dai Trecatesi, pp. 56-57.
[2] L’Albo d’Oro riporta erroneamente il 12 novembre 1917.
Porzio Francesco [1]
di Angelo e di Mocchetto Giuseppina, nacque il 7 ottobre 1896 a Trecate, domiciliato in via Galileo Ferraris n. 16. Professione bracciante, celibe.
Soldato del 9° Reggimento Bersaglieri, 12ᵃ Compagnia. Morì l’8 luglio 1916 sul Monte Zebio (Altipiano di Asiago), in seguito a ferita da scheggia di granata al cuore. Sepolto a Monte Zebio.
[1] Cfr. sezione Pubblicazioni – Gloriosi Bersaglieri. Fanti Piumati Trecatesi, pag. 111.
Porzio Giovanni [1]
di Carlo e di Taddi Rosa, nacque il 5 aprile 1892 a Trecate. Professione muratore, coniugato con Barengo Maria.
Reduce dalla Campagna di Libia nel 1913.
Sergente Maggiore del 77° Reggimento Fanteria, Brigata Toscana, 240° Reparto Mitraglieri, terza Sezione. Morì il 1° novembre 1916 in località Nad Logem, durante la nona battaglia dell’Isonzo, in seguito a vasta ferita alla testa, decapitandolo, causata dalla scheggia di una granata. Sepolto nel Vallone[2].
[1] Cfr. sezione Pubblicazioni – La Grande Guerra vissuta dai Trecatesi, pp. 77-78.
[2] Il Vallone situato fra le pendici del Nad Logem (sinistra) e quelle dell’Olmeto o Brèstovi (destra).
Porzio Giovanni
di Giovanni e di Geddo Margherita, nacque il 2 gennaio 1893[1] a Trecate, domiciliato alla Cascina Nuova in via Novara n. 54. Professione contadino, celibe.
Soldato del 153° Reggimento Fanteria, Brigata Novara, 1ᵃ Compagnia. Morì il 23 novembre 1915 nella località di Oslavia, colpito da granata alla testa, mentre stava di vedetta dietro a una feritoia di trincea. Sepolto a Oslavia.
[1] L’Albo d’Oro riporta erroneamente 21 gennaio 1893.
Porzio Giuseppe
di Gaudenzio e di Giamboni Rosa, nacque nel 1881 a Lamparo (Novara)[1], residente a Trecate, domiciliato in via Vittorio Emanuele II n. 3[2]. Professione impiegato presso il Comune di Trecate, celibe.
Caporal Maggiore del 48° Reggimento Fanteria, Brigata Ferrara. Morì il 9 gennaio 1922 a Trecate in seguito a malattia. Sepolto nel Cimitero Comunale di Trecate.
[1] Lamparo sino al 1927 in provincia di Novara, poi di Vercelli.
[2] Ora via Antonio Gramsci.
Pozzini Angelo
di Cipriano e di Mittino Annunziata, nacque il 20 novembre 1898 a Trecate, domiciliato in via Giuseppe Garibaldi. Professione contadino, celibe.
Soldato del 24° Reggimento Fanteria, Brigata Como. Con la 115ᵃ Compagnia, il 13 febbraio 1918, partì con le truppe destinate in Francia e rientrò in Italia il 14 agosto 1918. In seguito a broncopolmonite (spagnola), Il 20 settembre 1918, fu ricoverato all’Ospedale territoriale della Croce Rossa numero uno, situato a Bergamo. Morì il 5 ottobre 1918 e fu sepolto nel Cimitero di Bergamo. Successivamente i resti mortali furono riesumati e giunsero a Trecate il 17 aprile 1952[1], per essere tumulati nella tomba di famiglia.
[1] Il trasporto, da Bergamo a Trecate, fu eseguito dal fratello Antonio, accompagnato dal nipote Luigi (figlio di Giovanni, altro fratello di Angelo).
Pozzini Giuseppe [1]
di Giuseppe e di Lucchini Margherita, nacque il 4 settembre 1884 a Trecate, domiciliato in via Garibaldi. Professione fochista, coniugato con Zanotti Maria, figli: Giuseppina.
Soldato del 252° Reggimento Fanteria, Brigata Massa Carrara, 2ᵃ Compagnia. Il Ruolo Matricolare riporta Disperso il 13 novembre 1917 sul Col Beretta; l’Albo d’Oro riporta Disperso il 13 dicembre 1917 sul Monte Grappa.
[1] Cfr. sezione Pubblicazioni – La Grande Guerra vissuta dai Trecatesi, pag. 94.
Provvidoni Luigi
di Angelo e di Varini Carolina, nacque nel 1896 a Moncalieri (Torino), residente a Trecate, domiciliato in via Galileo Ferraris n. 6. Professione operaio, celibe.
Soldato del 37° Reggimento Fanteria, Brigata Ravenna. Morì il 22 novembre 1920 a Trecate in seguito a malattia. Sepolto nel Cimitero Comunale di Trecate.