La Grande Guerra

Cerina Francesco

di Giuseppe e di Milanino Maddalena, nacque il 2 ottobre 1892 a Trecate. Professione contadino, celibe.

Soldato del 153° Reggimento fanteria, Brigata Novara, 10ᵃ Compagnia. Morì il 31 maggio 1916, nel fatto d’armi seguito a Conca d’Arsiero durante la Strafexpedition[1] (spedizione punitiva), in seguito a ferita da scheggia di granata ricevuta alla testa. Sepolto a Velo d’Astico (Vicenza).

[1] La Strafexpedition, così chiamata dagli austriaci, interessò, dal 15 maggio al 16 giugno 1916, un fronte montano di circa 60 chilometri fra la Val d’Adige e la Val Sugana.

Cerina Luigi [1]

Cerina Luigi, archivio famiglia

di Angelo e di Boieri Angela, nacque il 25 gennaio 1886 a Trecate, domiciliato in via San Cassiano. Professione contadino, coniugato con Canetta Giovanna Rosa, figli: Francesca, Giuseppe.

Soldato del 7° Reggimento Bersaglieri, trombettiere. Morì il 7 maggio 1916 a Molina di Ledro, in seguito a ferita d’arma da fuoco alla regione occipitale sinistra. Sepolto nel Cimitero di Molina di Ledro. Successivamente i resti mortali, riesumati, tornarono a Trecate il 30 gennaio 1925 e deposti nella chiesa di San Rocco[2], in attesa dei funerali celebrati domenica 1° febbraio, per essere poi tumulati nella tomba di famiglia.

[1] Cfr. sezione Pubblicazioni – Gloriosi Bersaglieri. Fanti Piumati Trecatesi, pag. 108.

[2] Chiesa situata di fronte al domicilio della famiglia Cerina.

Cerina Mario

di Angelo e di Saronne Annunciata, nacque il 24 settembre 1894 a Trecate. Professione bracciante, celibe.

Sergente Maggiore del 260° reggimento Fanteria, Brigata Murge. Disperso il 23 agosto 1917 nel fatto d’armi alla quota 146 di Flondar, durante l’undicesima battaglia dell’Isonzo.

Cerina Pietro

di Battista e di Leone Maria, nacque il 9 ottobre 1881 a Trecate, domiciliato in via Mazzini n. 7. Professione contadino, coniugato con Bacco Maddalena.

Soldato del 254° Reggimento Fanteria, Brigata Porto Maurizio. Morì il 16 luglio 1921 a Trecate, in seguito ai patimenti causati dalla prigionia avvenuta dopo il 29 ottobre 1917. Sepolto nel Cimitero Comunale di Trecate. 

Cerina Pietro

di Giovanni Battista e di Iacometti Teresa, nacque il 22 novembre 1897 a Trecate. Professione bracciante, celibe.

Soldato del 22° Reggimento Cavalleggeri di Catania, 731ᵃ Compagnia Mitraglieri, Prima Sezione. Disperso il 25 ottobre 1917 in combattimento sul Monte Globočak (Monte Globo).

Cislago Paolo [1]

Cislago Paolo, archivio famiglia

di Giovanni e di Quaglino Angela, nacque il 21 febbraio 1895 a Trecate, domiciliato in Largo Giosuè Carducci. Professione telegrafista, celibe.

Soldato del 3° Reggimento Genio Telegrafisti, 23ᵃ Compagnia. Morì il 23 ottobre 1918 nell’Ospedale da Campo n. 027[2], 2ᵃ Compagnia di Sanità Savigliano, situato a Pisogne  (Brescia), in seguito a polmonite da influenza (spagnola). Sepolto nel Cimitero di Pisogne. Successivamente i resti mortali, riesumati, tornarono a Trecate il 6 ottobre 1920 per essere tumulati nella tomba di famiglia.

[1] Cfr. sezione Pubblicazioni – La Grande Guerra vissuta dai Trecatesi, pp. 31-74.

[2] Ospedale da 100 posti letto, cfr. http://www.sanitagrandeguerra.it

Colla Angelo [1]

Colla Angelo, archivio famiglia

di Giuseppe e di Guaglio Teodolinda, nacque il 24 agosto 1890 a Trecate, domiciliato in via Milano[2]. Professione orologiaio, celibe.

Sergente del 161° Reggimento Fanteria, Brigata Ivrea, 9ᵃ Compagnia Mitraglieri. Disperso in combattimento il 21 maggio 1916 nel fatto d’armi di Col Costesin, sull’Altopiano di Asiago.

[1] Fratello di Clemente. Cfr. sezione Pubblicazioni – La Grande Guerra vissuta dai Trecatesi, pp. 46-101.

[2] Ora Corso Roma

Colla Clemente [1] M.B.V.M.

Colla Clemente, archivio famiglia

di Giuseppe e di Guaglio Teodolinda, nacque il 6 luglio 1898 a Trecate, domiciliato in via Milano[2]. Diplomato all’Istituto Bellini di Novara, celibe.

Sottotenente di Complemento del 23° Reggimento Fanteria, Brigata Como. Fu dato per disperso il 10 novembre 1917[3] durante il fatto d’armi di Farra d’Alpago-Monte Chiodo, ma in realtà vi morì.

Bollettino Trecatese dell’8 novembre 1924:

[…] Su una piccola altura, a Farra d’Alpago, l’Aspirante Colla doveva spiare l’arrivo del nemico e quando fu avvistato cominciò il combattimento. Il Colla ordinava ai suoi soldati la lotta e li incuorava alla difficile prova. E cadde, così, rimanendo tosto in terreno conquistato dal nemico. Una famiglia del luogo nei giorni seguenti ne curò la sepoltura. Così dopo sei anni, con l’aiuto della medesima e con l’aiuto dell’amico di sventura, il prof. Aspesi di Galliate, il solo testimone della morte sul campo, la salma fu rintracciata ed accertata nel Cimitero di Puos d’Alpago […].

Con la cooperazione dell’allora Arciprete di Trecate Don Sebastiano Briacca[4], i resti mortali, riesumati, giunsero a Trecate il 1° novembre 1924 e furono tumulati nella tomba di famiglia.

Clemente non può più essere considerato Disperso.

Decorato di Medaglia di Bronzo al Valor Militare con la seguente motivazione:

«Comandante di plotone, in una posizione seriamente minacciata, mantenne calmo contegno. Mentre percorreva la linea, incitando i soldati alla resistenza, cadeva colpito a morte». Farra d’Alpago – novembre 1917[5].

[1] Fratello di Angelo. Cfr. sezione Pubblicazioni – La Grande Guerra vissuta dai Trecatesi, da pag. 98 a pag.101.

[2] Ora Corso Roma

[3] Come riportato sul Ruolo Matricolare e l’Albo d’Oro.

[4] Già Cappellano Militare. Dal 1920 al 1932 Arciprete di Trecate; dal 1932 al 1963 Vescovo di Mondovì; Cfr.  sezione Pubblicazioni – La Grande Guerra vissuta dai Trecatesi,  da pag. 174 a pag. 184.

[5] Cfr. Bollettino Trecatese del 30 ottobre 1924.

Lapide posta sulla tomba della famiglia Colla

Colla Giovanni

Colla Giovanni, archivio Maria Luisa Cantone

di Cesare e di Invernizzi Angela, nacque il 4 febbraio 1895 a Trecate, domiciliato in via XX Settembre n. 13. Professione falegname, celibe.

Soldato del 6° Reggimento Alpini, Battaglione Verona, 58ᵃ Compagnia. Morì il 23[1] luglio 1916, col cuore trapassato da una pallottola di mitragliatrice, in un furioso combattimento nella località Cima Ortigara (Valsugana). Sepolto a Cima Ortigara.

[1] Il Ruolo Matricolare e l’Albo d’Oro riportano il giorno 23, mentre l’estratto dell’Atto di Morte riporta il giorno 29.

Colli Giovanni

di Pietro e di Gallenzi Angela, nacque l’11 ottobre 1883 a Trecate. Professione zoccolaio, coniugato con Geddo Barbara, figli: Romolo[1].

Soldato del 43° Reggimento Fanteria, Brigata Forlì, 5ᵃ Compagnia. Morì il 16 maggio 1917 nell’Ospedale Militare di Riserva di Voghera per meningite. Sepolto nel Cimitero di Voghera.

[1] Colli Romolo di Giovanni e di Geddo Barbara, nacque il 15 ottobre 1914 a Novara, residente a Trecate, domiciliato in via Fratelli Russi. Professione dattilografo. Nel 1933 si arruolò come soldato volontario nel “Regio Corpo Truppe Coloniali della Cirenaica”, sino all’agosto del 1939. Fu inviato in Cirenaica, Eritrea, Etiopia e fu Decorato della Croce al Merito di guerra d’Africa Orientale Italiana (Brevetto n. 245648 del 2 novembre 1940).

Il 2 maggio 1940 don Carlo Allorio, (dal 1933 al 1942 Arciprete di Trecate; dal 1942 al 1968 Vescovo di Pavia; Cfr. Margherita Lodroni Galassi, La Grande Guerra vissuta dai Trecatesi…per non dimenticare, Grafiche De-Si snc, Trecate, 2018, da p. 199 a p. 208), celebrò il matrimonio di Romolo con Fusè Carlotta.

Durante la Seconda Guerra Mondiale, nel giugno 1941, Romolo fu richiamato nel 63° Reggimento Fanteria, partecipando alle operazioni di guerra svoltesi in Balcania (territorio ex Jugoslavia) con la 63ᵃ Compagnia Presidiaria.

Dall’ottobre 1941 sino al maggio 1943, partecipò alle operazioni di guerra svoltesi sul Fronte Russo con il Corpo di Spedizione in Russia (C.S.I.R.), poi incorporato nell’8ᵃ Armata Italiana (A.R.M.I.R.). Dopo l’8 settembre 1943, sbandatosi in seguito agli eventi sopravvenuti all’Armistizio, si rifugiò in montagna aggregandosi alle formazioni partigiane con il nome di battaglia “Romolo”. Ricoprì l’incarico di Commissario di Distaccamento Valle Strona, IIᵃ Divisione Garibaldi “Redi”. In Valstrona, nel luglio 1944, “Romolo”  faceva parte di una pattuglia d’avanguardia con altri cinque compagni e durante un rastrellamento, furono catturati da una colonna di nazifascisti. Dopo aver subito atti di violenza furono caricati su una camionetta e portati ad Omegna ed esposti alla popolazione. Seguì la condanna a morte. I sei partigiani ricaricati sulla camionetta furono condotti nella frazione di Strona (capo luogo della Valle, allora in provincia di Novara ora in provincia del V.C.O.) e la popolazione locale fu costretta a portarsi nella piazzetta centrale per assistere all’eccidio. Il 10 luglio 1944 alle ore 15,30 raffiche di mitra stroncarono le vite dei sei partigiani. “Romolo” e gli altri compagni furono sepolti nel cimitero di Omegna. In seguito, il suo Battaglione fu chiamato con il suo nome.

Il 13 maggio 1945, le sue spoglie furono riesumate e ricondotte a Trecate dove ebbero solenni onoranze funebri prima di essere deposte nella Cappella-Ossario all’interno del Cimitero, campo n. 2.

Il 22 ottobre 1985, i resti mortali di Romolo furono traslati nella tomba di famiglia, nel campo n. 4, accanto alla moglie Carlotta.

Margherita Lodroni Galassi “Percorso della Memoria…per non dimenticare. Storie inerenti ai due conflitti Mondiali”, conferenza e visita guidata del 29 settembre 2019 presso la Cappella Ossario al Cimitero Comunale di Trecate.

Colombo Giuseppe

Colombo Giuseppe, archivio famiglia

di N.N., nacque il 22 ottobre 1881 a Novara, residente a Trecate, domiciliato in via Bartolomeo Colleoni. Professione contadino, coniugato con Portolano Francesca, figli: Giovanni, Maddalena, Matteo, Maria, Carolina, Enrichetta.

Soldato del 4° Reggimento Artiglieria da Fortezza. Impegnato sul fronte albanese, morì il 4 gennaio 1919 a Trecate per malattia. Sepolto nel Cimitero Comunale di Trecate.

Contini Natale

Contini Natale, archivio famiglia

di Giacomo e di Bonelli Caterina, nacque il 20 dicembre 1885 a Trecate. Professione contadino, coniugato con Bigogno Desolina Maria, figli: Natalina[1].

Soldato del 10° Reggimento Fanteria, Brigata Regina, 2ᵃ Compagnia. Morì l’8 novembre 1915 a Sagrado nel locale della prima mezza Sezione di Sanità, in seguito a ferita d’arma da fuoco alle regioni occipitali. Sepolto nel Cimitero di Sagrado, tomba 317.

Successivamente i resti mortali furono traslati nel Sacrario Militare di Redipuglia, loculo 10153, gradone 5[2].

Sacrario Militare di Redipuglia, loculo di Contini Natale. Archivio Dino Nigrelli

[1] Nata il 15 febbraio 1916 e chiamata Natalina in ricordo del papà Natale, morto l’8 novembre 1915, moriva dopo pochi giorni di esistenza.

[2] L’elenco riporta morto il 5 novembre 1915, cfr. http://www.cadutigrandeguerra.net

Corbellini Paride

Corbellini Paride è il militare in piedi al centro. Archivio Ottavio Corbellini

di Gerolamo e di Pozzini Maddalena, nacque il 22 settembre 1888 a Trecate, domiciliato in via Attilio Carotti n. 19[1]. Professione elettricista, coniugato con Manfredda Maria,[2] figli: Elettra, Clemens Pia, Gino Giacomo[3].

Reduce dalla guerra Italo-Turca 1911-1912 a cui partecipa col grado di caporale maggiore nel 79° Reggimento Fanteria, Brigata Roma.

Richiamato alle armi anche alla vigilia della Grande Guerra nel 153° Reggimento Fanteria, Brigata Novara, 5ᵃ Compagnia, con retrocessione a soldato il 9 agosto 1915. Morì il 14[4] gennaio 1916 a quota 188 – Oslavia, in seguito a ferita per lo scoppio di bomba. Sepolto ad Aisovizza[5], tomba 22. Successivamente i resti mortali furono traslati nel Sacrario Militare di Oslavia, loculo 4431.

[1] Ora via Adua.

[2] Maria, trentenne, dopo lunghi malori e il dolore per la perdita del marito, morì il 19 gennaio 1917.

[3] Elettra nata il 4 agosto 1911, Clemens Pia nata il 10 marzo 1914, Gino Giacomo nato il 2 gennaio 1916. Rimasti orfani, grazie all’interessamento del Cav. Prof. Guido Pinaroli (Otorinolaringoiatra) e della moglie, furono ospitati nell’Istituto di Villa Perroncito di Torino.

[4] L’elenco dei traslati nel Sacrario di Oslavia riporta il 15. Cfr. http://www.cadutigrandeguerra.net

[5] Ora  frazione del comune di Nova Gorica in Slovenia.

Cortini Ernesto [1]

di Michele e di Castelli Maria, nacque nel 1887 a Granozzo (NO). Professione elettricista, coniugato con Biranti Veronica, figli: Giacomo, Ernesta.

Soldato del 68° Reggimento Fanteria, Brigata Palermo. Morì il 18 ottobre 1918 all’Ospedale Morosini di Milano, per broncopolmonite (spagnola).

[1] Cognato di Callini Pietro

De Console Baldino Stefano

di Domenico[1] e di Annovazzi Maria, nacque il 31 agosto 1894 a Sozzago (Novara), residente a Trecate. Professione contadino, celibe.

Soldato del 10° Reggimento Bersaglieri. Morì il 16 giugno 1918 sul Piave in seguito a ferita d’arma da fuoco.

[1] L’Albo d’Oro riporta erroneamente di Pietro.

De Medici Serafino [1]

di Clemente e di Carione Innocenza, nacque il 16 marzo 1894 a Trecate, domiciliato in via Tiro a Segno n. 11. Professione tipografo, celibe.

Soldato del X Reparto d’Assalto, 1ᵃ Compagnia Automobilisti. Morì il 22 febbraio 1921 a Trecate in seguito a malaria contratta al fronte. Sepolto nel Cimitero Comunale di Trecate.

[1] Cfr. sezione Pubblicazioni – La Grande Guerra vissuta dai Trecatesi, pag. 46.

De Vecchi Antonio

di Francesco e di Borando Maddalena, nacque il 21 agosto 1877 a Trecate, domiciliato in via Valle n. 3. Professione contadino, coniugato con Mattarino Angela, figli: Francesco, Maddalena, Pierina.

Soldato della 302ᵃ Centuria. Morì il 15 maggio 1918 all’Ospedale Felice Cavallotti di Parma per malattia. Successivamente i resti mortali tornarono a Trecate il 15 maggio 1919 e furono tumulati nella tomba di famiglia.

Degrà Antonio

di Giovanni e di Giacometti Francesca, nacque il 10 maggio 1886 a Trecate. Professione contadino, coniugato con Bessi Maria.

Soldato del 13° Reggimento Fanteria, Brigata Pinerolo. Morì il 20 aprile 1916 nella 14ᵃ Sezione di Sanità, 7ᵃ Compagnia Sanità Ancona, situata a Begliano (Gorizia), in seguito a ferite riportate in combattimento.

Dellavesa Francesco [1]

Dellavesa Francesco, archivio famiglia

di Giuseppe e di Zanotti Giacomina, nacque il 27[2] dicembre 1898 a Trecate, trasferito a Sozzago, domiciliato alla cascina Milortina. Professione fittavolo, celibe.

Soldato del 7° Reggimento Bersaglieri. Morì il 19 agosto 1917, durante l’undicesima battaglia dell’Isonzo, a quota 146 di Flondar, per ferite riportate a causa dello scoppio di una granata.

[1] Il suo nome è riportato anche sulla Lapide di Sozzago (NO). Cfr. sezione Pubblicazioni – Gloriosi Bersaglieri. Fanti Piumati Trecatesi, pag. 109.

[2] L’Albo d’Oro riporta erroneamente il 28.