La Grande Guerra
da Bolla a Cattaneo
Bolla Agostino [1]
di Carlo e di Brustia Giuseppa, nacque il 7 gennaio 1895 a Trecate, domiciliato in via Cerano. Professione manovale, celibe.
Soldato del 156° Reggimento Fanteria, Brigata Alessandria. Durante l’offensiva di Caporetto, il 24 ottobre 1917 fu catturato prigioniero ed internato a Craspen. Morì il 16 novembre 1918 in prigionia a Schmargendorf[2] per grippe e sepolto nel Cimitero Comunale del luogo. Successivamente i resti mortali furono traslati nel Cimitero Militare Italiano Stahnshorf di Berlino, fila 7, cippo 7[3].
[1] Fratello di Giovanni
[2] Quartiere di Berlino.
[3] Cfr. http://www.pietrigrandeguerra.it – sezione Cimiteri in Austria e Germania.
Bolla Clemente
di Giovanni e di Colla Caterina, nacque il 23 gennaio 1898 a Trecate. Professione contadino, celibe.
Soldato del 6° Reggimento Artiglieria da Fortezza. Il 26 ottobre 1918, in un combattimento sul Piave, un proiettile velenoso lo colpì causandogli la completa infezione del sangue. Il 30 ottobre fu ricoverato presso l’Ospedale Territoriale n. 6 della Croce Rossa Italiana a Salerno, specializzato in questi casi.
Dopo un lungo mese di sofferenze, assistito anche dalla sorella Maria che si trattenne parecchie settimane al suo capezzale, morì l’8 dicembre 1918 per infezione settico piemica. Sepolto nel Cimitero di Salerno. Nel giugno del 1923 i suoi resti mortali furono esumati e l’11 giugno giunsero a Trecate per essere tumulati nella tomba di famiglia.
Bolla Giovanni [1]
di Carlo e di Brustia Giuseppa, nacque il 15 gennaio 1886 a Trecate, domiciliato in via Cerano. Professione contadino, coniugato con Zeno Pacifica.
Sergente del 134° Reggimento Fanteria, Brigata Benevento, 2ᵃ Compagnia. Morì il 16 giugno 1916 sulle rocce Alpofin (altopiano di Asiago) in seguito a ferita d’arma da fuoco, mentre, al comando di un plotone, dava l’assalto a una trincea nemica. Sepolto alle rocce Alpofin.
[1] Fratello di Agostino
Borando Emilio [1]
di Giacomo e di Barengo Paolina, nacque il 22 ottobre 1890 a Trecate, domiciliato in via Novara. Professione contadino, coniugato con Giudice Angela, figli: Paolina.
Soldato del 4° Reggimento Bersaglieri, XXIX Battaglione, 1° Reparto Zappatori. Catturato prigioniero il 24 ottobre 1917 nel fatto d’armi di Monte Luco[2], fu internato nel Campo di concentramento di Sigmundsherberg (Austria) e successivamente trasferito in Ungheria. Morì l’8 novembre 1918 a Nagy Megyer (Ungheria)[3] in seguito a polmonite. Sepolto nel cimitero del luogo.
[1] Dai documenti ritrovati in Archivio Comunale si apprende che al Bersagliere Borando è stata concessa la Medaglia di Bronzo al Valor Militare per l’azione dimostrata il 19 luglio 1917 sul Monte Semmer. I Reali Carabinieri consegnarono la medaglia alla moglie Angela. Purtroppo, il brevetto non fu registrato alla Corte dei Conti e di conseguenza il Bersagliere Borando non risulta tra i decorati. Cfr. sezione Pubblicazioni – Gloriosi Bersaglieri. Fanti Piumati Trecatesi, pag. 108.
[2] Fa parte della Catena delle Maddalene, gruppo montuoso che si trova fra il Trentino e l’Alto Adige.
[3] Ora Vel’kỳ Meder (Slovacchia).
Borando Giovanni
di Angelo e di Invernizzi Giovanna, nacque il 28 dicembre 1897 a Trecate, domiciliato in via Novara n. 20. Professione agricoltore, celibe.
Soldato del 2° Reggimento Granatieri di Sardegna-Deposito. Catturato prigioniero nel fatto d’armi del Tagliamento il 30 ottobre 1917 e rimpatriato, in seguito ad armistizio, il 4 dicembre 1918. Debilitato e depresso morì l’8 gennaio 1924 a Trecate. Sepolto nel Cimitero Comunale di Trecate.
Borando Venanzio [1]
di Giuseppe e di Cerina Rosa, nacque il 23 gennaio 1893 a Trecate, domiciliato in via Valle n. 60. Professione contadino, celibe.
Caporale del 7° Reggimento Bersaglieri. Disperso in combattimento il 23 agosto 1917, a quota 97, durante l’undicesima battaglia dell’Isonzo.
[1] Cfr. sezione Pubblicazioni – Gloriosi Bersaglieri. Fanti Piumati Trecatesi, pag. 108.
Bosetto Giovanni
di Francesco e di Groppetti Caterina, nacque il 1° giugno 1885 a Trecate, domiciliato in via Clerici. Professione contadino, coniugato con Cerina Carolina, figli: Giuseppe, Giovanna.
Caporale del 3° Reggimento Savoia Cavalleria, dal 31 gennaio 1918 assegnato ai servizi sedentari in modo permanente. Morì il 12 ottobre 1918[1] a Trecate per malattia. Sepolto nel Cimitero Comunale di Trecate.
[1] Come riportato sull’Atto di Morte in Archivio Comunale e Parrocchiale, il Ruolo Matricolare riporta il 17 ottobre, sulla tomba di famiglia il 29 settembre.
Bosetto Pietro
di Gaudenzio e di Ruggerone Angela, nacque il 6 luglio 1898 a Trecate, domiciliato in via Madonna delle Grazie. Professione contadino, celibe.
Soldato del 155° Reggimento Fanteria, Brigata Alessandria, 7ᵃ Compagnia. Catturato prigioniero in seguito agli avvenimenti dell’ottobre 1917, morì il 1° febbraio 1918 nell’Ospedale di Riserva di NyÍregyháza (Ungheria), per tubercolosi cavitaria polmonare. I resti mortali riposano nel Cimitero Militare Italiano Degli Eroi a Nyìregyháza, Tomba 1955[1].
[1] Cfr. http://www.pietrigrandeguerra.it – sezione cimiteri in Ungheria, Serbia, Polonia…. Nell’elenco è riportato erroneamente Bosetto Pietro 1899.
Brustia Natale [1]
di Carlo e di Ferri Celestina, nacque l’11 dicembre 1894 a Caltignaga (Novara), residente a Trecate, domiciliato alla Cascina Cicogna. Professione agricoltore, celibe. Soldato del 112° Reggimento Fanteria, Brigata Piacenza, 3ᵃ Compagnia. Morì il 1° novembre 1915, durante la terza Battaglia dell’Isonzo, sul Monte San Michele in seguito a ferita d’arma di fuoco. Sepolto nel luogo.
[1] Cfr. sezione Pubblicazioni – La Grande Guerra vissuta dai Trecatesi, pp. 48-49.
Busto Angelo [1]
di Ambrogio e di Cerina Teresa, nacque il 19 marzo 1885 a Trecate, trasferito a Gattinara[2]. Professione marmista, coniugato con Persini Giuseppina.
Caporale del 10° Reggimento Fanteria, Brigata Regina. Morì il 7 dicembre 1915 nelle trincee di Bosco Lancia, durante la quarta battaglia dell’Isonzo. Sepolto nel luogo.
[1] L’Albo d’Oro riporta erroneamente Busti
[2] Sino al 1927 in provincia di Novara, poi di Vercelli.
Busto Angelo
di Carlo e di Legoratto Maria, nacque il 7 aprile 1893 a Trecate, domiciliato in via Madonnina. Professione contadino, celibe.
Soldato del 201° Reggimento Fanteria, Brigata Sesia, 2ᵃ Compagnia. Morì il 4 giugno 1916 sul Monte Spil, Colle di Posina (Altopiano di Asiago), in seguito a ferita riportata da un sasso ricevuto sul capo, per lo scoppio di una granata. Sepolto a Monte Spil.
Busto Antonio
di Michele e di Cerina Margherita, nacque il 3 febbraio 1883 a Trecate, domiciliato in via Verdi n. 2. Professione contadino, coniugato con Busto Maria.
Soldato del 43° Reggimento Fanteria, Brigata Forlì. Morì il 27 agosto 1921 a Trecate in seguito a malattia. Sepolto nel Cimitero Comunale di Trecate.
Cagnolo Marcello
di Francesco e di Geddo Teresa, nacque il 10 maggio 1899 a Trecate, domiciliato in via Valle. Professione bracciante, celibe.
Soldato del 188° Reggimento Fanteria, Brigata Padova, 3ᵃ Compagnia. Morì il 28 novembre 1918 nell’Ospedale da Campo n. 040[1], 5ᵃ compagnia Sanità Verona, situato a Villa Tacchi di Marola, in seguito a broncopolmonite (spagnola[2]). Sepolto a Marola, frazione di Torri di Quartesolo (Vicenza).
Successivamente i resti mortali furono esumati e traslati nel Sacrario Militare situato all’interno del Cimitero Monumentale di Verona[3].
[1] Ospedale da 100 posti letto, cfr. http://www.sanitagrandeguerra.it
[2] Il termine non era usato nei documenti di morte, la causa era indicata come broncopolmonite influenzale bilaterale.
[3] Cfr. http://www.pietrigrandeguerra.it – sezione Sacrari/Cimiteri in Veneto e Trentino.
Callini Pietro
di Giuseppe e di Falletti Giuseppa, nacque l’11 febbraio 1888 a Garbagna (Novara), residente a Trecate, domiciliato in via Valle n. 2. Professione manovale, coniugato con Cortini Maria Adele, figli: Luigia.
Aiutante di Battaglia[1] del 75° Reggimento Fanteria, Brigata Napoli, 3ᵃ Compagnia. Nell’aprile del 1918, la Brigata cominciò il suo trasferimento verso la regione francese delle Argonne. L’Aiutante di Battaglia Callini morì il 30 agosto 1918 a Quota 190 Argonne, piccolo posto n. 42[2].
Lettera riportata sul Bollettino Trecatese del 28 settembre 1918:
“5 settembre 1918
Stimatissima famiglia, già avrà appreso a mezzo del Sindaco al quale fu scritto in data 31 agosto, la dolorosa notizia della morte di suo figlio Pietro sergente maggiore. Ora credo che sarà loro gradito avere maggiori particolari e volentieri li comunico facendo notare in particolare quanto questa perdita sia stata rimpianta da tutti al reggimento. Il sergente maggiore era stimato dai superiori tanto che era stato proposto per la promozione ad aiutante di battaglia e amato da tutti i colleghi e dipendenti, era una bella figura di soldato e di cittadino. Osservantissimo del dovere, godeva di tutta la fiducia dei comandi e lo si vede in pratica, quando la sua morte fu proprio dovuta al suo zelo nell’osservare scrupolosamente gli ordini ricevuti. Si trovava egli in trincea, dove esaminava ogni cosa e si era esposto molto per osservare i varchi dei reticolati. Fu allora che un proiettile lo colpì alla gola ferendolo mortalmente. Trasportato durante la notte nella Chiesa di La Chalade, lo feci trasportare il mattino seguente nel cimitero militare di Les Islettes[3] dove gli diedi sepoltura onorata, accanto ai compagni d’armi […].
Con ossequio Sac. Davide Gariglietti, cappellano”
[1] Per merito di guerra del 17 luglio 1918. Sulla Lapide è riportato erroneamente Sergente Maggiore.
[2] Cfr. A.S.N. Fondo: Distretto Militare di Novara, Ruoli Matricolari, anno 1888, volume 101, Matricola 27163.
[3] Les Islettes è un comune francese situato nella regione di Gran Est; dipartimento Mosa, circoscrizione Verdum, cantone Clemont-Argonne.
Camera Battista [1]
di Giovanni Battista e di Invernizzi Santina, nacque l’11 agosto 1899 a Trecate, trasferito a Vigevano (Pavia), domiciliato in via Garbiglia n. 13. Professione calzolaio, celibe.
Soldato del Deposito Bombardieri. Morì il 30 settembre 1919 nell’Ospedale di Sassuolo per malattia. Sepolto nel Cimitero San Prospero di Sassuolo (Modena).
[1] Cfr. anche http://www.cadutivigevano.it – sezione Caduti di Vigevano e http://www.pietrigrandeguerra.it – sezione Soldati sepolti nel Cimitero di Sassuolo.
Canetta Antonio[1]
di Luigi e di Ruggerone Margherita, nacque il 7 ottobre 1894 a Trecate, trasferito a Gravellona Lomellina (Pavia). Professione contadino, celibe.
Caporal Maggiore del Deposito Aeronautica. Morì il 9 ottobre 1918 a Gravellona Lomellina[1] per malattia. Sepolto nel Cimitero Comunale di Gravellona Lomellina.
[1] Fratello di Carlo. I loro nomi sono riportati anche sul Monumento ai Caduti di Gravellona Lomellina.
[2] L’Albo d’Oro della Provincia di Novara riporta erroneamente Gravellona Toce.
Canetta Carlo [1]
di Luigi e di Ruggerone Margherita, nacque il 24 agosto 1887 a Trecate, trasferito a Gravellona Lomellina (Pavia). Professione contadino.
Soldato del 202° Reggimento Fanteria, Brigata Sesia. Morì il 4 novembre 1916 nel fatto d’armi di Oppacchiasella[2], durante la nona battaglia dell’Isonzo, per ferite riportate in combattimento. Sepolto sul posto.
[1] Fratello di Antonio
[2] Oppacchiasella, ora Opacchiasella, frazione del comune di Merna-Castagnevizza in Slovenia.
Canetta Francesco [1]
di Gaudenzio e di Bolla Giovanna, nacque il 6 marzo 1895 a Trecate, trasferito a Vigevano (Pavia). Professione contadino, celibe.
Soldato del 28° Reggimento Fanteria, Brigata Pavia. Morì l’8 agosto 1916 a Gorizia, durante la sesta battaglia dell’Isonzo, in seguito a ferita d’arma da fuoco. Sepolto nel Cimitero a Pubrida.
[1] Cfr. anche http://www.cadutivigevano.it
Carmagnola Santino
di Pietro e di Gregori Giuseppa Catterina, nacque il 5 ottobre 1883[1] a San Pietro Mosezzo (Novara), residente a Trecate, domiciliato alla cascina Inglesa. Professione contadino, coniugato con Gavinelli Maria, figli: Clementina, Pierina.
Soldato del 38° Reggimento Fanteria, Brigata Ravenna, 3ᵃ Compagnia. Durante il fatto d’armi di Vertoiba[2], del 26 febbraio 1917, fu ferito e ricoverato all’Ospedaletto da Campo n. 144[3], 6ᵃ Compagnia Sanità Bologna, situato a Gorizia. Morì il 5 marzo 1917 in seguito a ferite multiple da scheggia di bomba: al viso, al padiglione dell’orecchio sinistro e alla regione occipitale sinistra, all’arto superiore ed inferiore sinistro. Sepolto nel Cimitero degli Eroi n. 79/5ef di Gorizia.
Successivamente i resti mortali furono traslati nel Sacrario Militare di Oslavia, loculo 3231[4].
[1] L’Albo d’Oro riporta erroneamente l’11 novembre 1883.
[2] Ora una frazione del comune sloveno di San Pietro-Vertoiba.
[3] Ospedaletto da 50 posti letto, cfr. http://www.sanitagrandeguerra.it
[4] Cfr. http://www.cadutigrandeguerra.net
Cattaneo Giovanni [1]
di Achille e di Bertone Rosa, nacque il 19 ottobre 1888 a Trecate, trasferito a Torino. Professione Avvocato, celibe.
Sottotenente di Complemento del 10° Reggimento Artiglieria da Fortezza. Colpito da meningite, con l’assistenza della famiglia, dalla zona di guerra fu trasferito all’ospedale Mauriziano Umberto I di Torino, dove vi morì il 2 dicembre 1917.
[1] Nipote del Sen. Prof. Avv. Riccardo Cattaneo, nato il 21 gennaio 1854 a Trecate e morto il 2 settembre 1931 a Trana (TO). Sindaco di Torino dal 1920 al 1923. Le Città di Torino e di Trecate hanno dedicato una piazza in suo onore.