Le guerre d'Africa
Ex voto al Patrono San Clemente, offerto dai reduci di Libia della classe 1890 e conservato presso lo Scurolo dei Santi Patroni, nella chiesa parrocchiale dedicata a S. Maria Vergine Assunta.
Guerra Italo-Abissina 1895-1896
La guerra di Abissinia fu un conflitto militare combattuto tra il dicembre 1895 e l’ottobre del 1896 tra il Regno d’Italia e l’Impero di Etiopia. Scontri memorabili furono combattuti a Dogali, Amba Alagi, Macallé, ma la disfatta più pesante fu la sconfitta di Adua, che pose fine alle ambizioni coloniali dell’Italia nel Corno d’Africa.
Martini Giovanni [1]
di Luigi e di Martini Maria, nacque nel 1874 in Francia, residente a Trecate, domiciliato in via Milano[2].
Professione contadino, celibe.
Soldato del 18° Reggimento Cavalleggeri di Piacenza. Disperso dopo combattimento nel maggio 1896 in Eritrea.
[1] Matricola n. 592 (24), 1ᵃ categoria. In Archivio di Stato di Novara mancano i Ruoli Matricolari dal n. 1 al n. 1505
[2] Ora Corso Roma
Guerra Italo-Turca 1911-1912
La guerra Italo-Turca, nota anche come guerra di Libia, fu un conflitto intrapreso dall’Italia contro l’Impero Ottomano per conseguire il possesso della Tripolitania e della Cirenaica. Fu soprattutto per la pressione degli ambienti nazionalisti, che chiedevano al governo una politica estera forte, oltre che per i timori della destra liberale che temeva due punti del programma di Giolitti (il monopolio delle assicurazioni e il suffragio universale), che fu ideata e sviluppata l’impresa.
Dopo essersi accordato con Francia e Gran Bretagna per la sistemazione delle rispettive aspirazioni coloniali nell’Africa settentrionale, il governo italiano, guidato da Giovanni Giolitti intimò alla Turchia di sgombrare la Libia. Al rifiuto seguì la dichiarazione di guerra.
Il conflitto iniziò il 29 settembre 1911 e terminò il 18 ottobre 1912. Per consolidare la conquista della Tripolitania e della Cirenaica era indispensabile occupare le isole Egee, che erano basi importanti per la flotta ottomana. In questo contesto l’episodio più importante fu la conquista di Rodi, la più grande delle isole del Dodecaneso.
Nell’ottobre del 1912, la pace di Losanna riconosceva la sovranità italiana sulla Libia e sul Dodecaneso.
Mittino Giuseppe[1]
di Giuseppe e di Gambaro Carolina, nacque il 7 marzo 1890 a Trecate. Professione carrettiere, celibe.
Soldato del 1° Reggimento Artiglieria da Montagna, Batteria speciale. Partì per la Tripolitania e Cirenaica imbarcandosi a Genova il 26 aprile 1912. Rientrò in Italia, per motivi di salute, sbarcando a Siracusa il 31 luglio 1912. Morì il 6 settembre 1912 a Torino, di febbre tifoide.
[1] Il suo nome non è riportato sulla Lapide
Zanaria Giuseppe M.A.V.M.
di Pietro e di Urani Rosa, nacque il 18 maggio 1890 a Trecate, domiciliato in via Umberto I n. 27[1]. Professione minatore, celibe.
Caporale[2] del 93° Reggimento Fanteria di linea, Brigata Messina. Partì per la Tripolitania e Cirenaica imbarcandosi a Napoli il 30 ottobre 1911. Disperso il 6 novembre 1911 nel fatto d’armi per la presa di posizione del Forte Hamidiě – Tripolitania.
Decorato di Medaglia d’Argento al Valor Militare con la seguente motivazione:
«Continuava a combattere sebbene gravemente ferito». Hamidiě, 6° novembre 1911[3].
[1] Ora via Giacomo Matteotti.
[2] Sulla Lapide è riportato erroneamente Soldato.
[3] A.S.N. Fondo: Distretto Militare di Novara, Ruoli Matricolari, classe 1890, volume 116, matricola 32789.
di Clemente e di Poggi Lucia, nacque il 30 giugno 1874 a Trecate, domiciliato a Novara.
Un Trecatese straordinario, pioniere delle corse in bicicletta su pista e uno dei primi piloti italiani che conseguì il brevetto (12°) di volo aereo.
Come volontario, fece parte della flottiglia aerea per le operazioni in Tripolitania e Cirenaica, partendo da Napoli il 21 novembre 1911.
Articoli tratti da il "Bollettino Trecatese" ed immagini fornite da privati
Campagna di Libia 1913-1921
La Campagna di Libia, intrapresa tra il 1913 e il 1921, costituisce una delle fasi operative successive alla Guerra Italo-Turca per assicurare la pace e la sovranità italiana nella colonia libica.
La Libia, con la firma del Trattato di Losanna, passò sotto l’amministrazione civile e militare italiana.
Ferrara Luigi [1]
di Angelo e di Rosina Rosa, nacque l’8 luglio 1893 a Trecate. Professione contadino, i genitori erano fittabili in una cascina del rione Bicocca di Novara, celibe.
Caporale del 7° Reggimento Bersaglieri, XI Battaglione Libico. Partì per la Tripolitania e Cirenaica, imbarcandosi a Napoli il 12 febbraio 1915.
Disperso il 17 giugno 1915 in combattimento nel fatto d’armi di Sidi Bargub[2].
[1] Cfr. sezione Pubblicazioni – Gloriosi Bersaglieri. Fanti Piumati Trecatesi, pag. 109. Il suo nome è riportato anche sulla Lapide posta all’interno del Comune di Novara.
[2] La località si trova in Tripolitania, lungo la strada che collega la cittadina di Azizia a Tarhuna. Cfr: https://memoriadibologna.comune.bologna.it – sezione Luoghi, scheda Sidi Bargub (Lib
Invernizzi Ambrogio
di Carlo e di Invernizzi Margherita, nacque il 10 ottobre 1886 a Cerano (Novara), residente a Trecate, domiciliato in via Attilio Carotti n. 8[1]. Professione lattaio, celibe.
Soldato del 37° Reggimento Fanteria, Brigata Ravenna. Dopo aver militato tre anni in Libia, ritornò a Napoli con il fisico debilitato e fu contagiato dalla pandemia influenzale (spagnola[2]).
Pochi giorni dopo il suo ritorno a casa vi morì il 25 febbraio 1919.
Sepolto nel Cimitero Comunale di Trecate.
[1] Ora via Adua.
[2] Il termine non era usato nei documenti di morte, la causa di morte era indicata come broncopolmonite influenzale bilaterale.
Manfredda Antonio [1]
di Gaudenzio e di Mocchetto Virginia, nacque il 20 agosto 1894 a Trecate, domiciliato in via San Cassiano n. 2. Professione salumiere, celibe.
Soldato del 7° Reggimento Bersaglieri, XI Battaglione Libico. Partì per la Tripolitania e Cirenaica, imbarcandosi a Napoli il 12 febbraio 1915.
Disperso il 17 giugno 1915 in combattimento nel fatto d’armi di Sidi Bargub.
[1] Cfr. sezione Pubblicazioni – Gloriosi Bersaglieri. Fanti Piumati Trecatesi, pag. 109.
Pasquali Antonio
di Pietro e di Depretis Rosa, nacque il 17 gennaio 1893[1] a Novara, residente a Trecate, domiciliato in via San Cassiano. Professione contadino, celibe.
Soldato del 37° Reggimento Fanteria, Brigata Ravenna, I Battaglione, 1ᵃ Compagnia.
Disperso l’8 luglio 1915 in combattimento presso l’oasi di Giado Fessato-Tripolitania.
[1] L’ Albo d’Oro riporta erroneamente 1892.
Ruggerone Agostino [1]
di Gaetano e di Miramonti Margherita, nacque il 30 agosto[2] 1894 a Trecate, domiciliato in via Pergate n. 32. Professione contadino, celibe.
Soldato del 7° Reggimento Bersaglieri, XI Battaglione Libico. Partì per la Tripolitania e Cirenaica imbarcandosi a Napoli il 12 febbraio 1915. Disperso il 17 giugno 1915 in combattimento nel fatto d’armi di Sidi Bargub.
[1] Fratellastro di Ruggerone Giuseppe, cfr. sezione La Grande Guerra. Cfr. sezione Pubblicazioni – Gloriosi Bersaglieri. Fanti Piumati Trecatesi, pag. 111.
[2] Come riportano l’Atto di Battesimo e il Ruolo Matricolare, l’Albo d’Oro riporta il 28 agosto, sulla tomba di famiglia è riportato Ruggeroni Agostino 28 agosto 1894.