La Grande Guerra

Quaglino Francesco

Quaglino Francesco, archivio famiglia

di Antonio e di Fragonara Benedetta, nacque il 12 settembre 1889 a Trecate. Professione agricoltore, coniugato con Borando Angela.

Reduce dalla Guerra di Libia 1911 – 1912.

Caporale della 458ᵃ Compagnia Mitraglieri 1907 Fiat. Catturato prigioniero il 4 novembre 1917 nel fatto d’armi di Caporetto e internato in Boemia. Morì il 18 febbraio 1918[1] nell’Ospedale da Campo di Josefov (in tedesco Josefstadt)[2] per malattia.

Sepolto nel Cimitero Militare di Josefov, C VIII, 986[3].

[1] L’Albo d’Oro riporta erroneamente il 18 novembre 1918.

[2] Ora Repubblica Ceca.

[3] L’elenco dei sepolti riporta Ferdinando Guaglino, m. il 18.2.1918, C VIII, 986.  Cfr. http://www.gualdograndeguerra.com

Radaelli Ambrogio

di Pietro e di Curengia Luigia, nacque il 26 febbraio 1894 a Trecate, trasferito a Castelletto Ticino (Novara), celibe.

Soldato del 7° Reggimento Artiglieria da Fortezza. Morì il 22 maggio 1917 a Castelletto Ticino (Novara) per malattia.

Radaelli Antonio M.A.V.M

Radaelli Antonio, archivio Carla e Rino Guaglio, M.Rosa Bricco.

di Cassiano e di Borando Maria, nacque il 24 gennaio 1888 a Trecate, domiciliato in via Madonnina n. 5. Professione contadino, coniugato con Garisio Rosa Antonia, figli: Carlo.

Sergente Maggiore del 153° Reggimento Fanteria, Brigata Novara di Milizia Mobile, 6ᵃ Compagnia. Morì il 28 maggio 1917 a Castagnevizza, quota 251, durante la decima battaglia dell’Isonzo, in seguito a ferita da scheggia di granata al capo. Sepolto a Dolina Castagnevizza. In seguito le spoglie mortali furono riesumate e traslate nel Cimitero degli Invitti al Colle Sant’Elia, primo Sacrario di Redipuglia, tomba 55, fila 5, settore 4.

Successivamente i resti mortali furono traslati, definitivamente, nell’attuale Sacrario Militare di Redipuglia, loculo 30624, fila 16[1].

 

Decorato di Medaglia d’Argento al Valor Militare con la seguente motivazione:

«Mirabile esempio di militari virtù, guidava all’attacco di posizioni nemiche il suo plotone, con slancio, perizia e sprezzo del pericolo. Sotto il poderoso bombardamento nemico, ritto sulla trincea, incitava i suoi soldati, colla voce e coll’esempio, a mantenersi saldi al posto, tutto predisponendo per sostenere il contrattacco nemico, finché venne colpito a morte». Castagnevizza, 28 maggio 1917[2].

[1] Cfr. http://www.cadutigrandeguerra.net

[2] Archivio Istituto del Nastro Azzurro fra Combattenti Decorati al Valor Militare, Roma.

Sacrario Militare di Redipuglia, loculo di Radaelli Antonio (riportato erroneamente Radelli). Archivio Dino Nigrelli
Cartolina Postale inviata il 19-11-1916 da Radaelli Antonio al fratello Gaudenzio, archivio Carla e Rino Guaglio, M. Rosa Bricco
Cartolina Postale inviata il 5-4-1917 da Radaelli Antonio al fratello Gaudenzio, archivio Carla e Rino Guaglio, M. Rosa Bricco
Cartolina Postale inviata il 14-4-1917 da Radaelli Antonio al fratello Gaudenzio, archivio Carla e Rino Guaglio, M. Rosa Bricco
Cartolina Postale inviata il 19-5-1917 da Radaelli Antonio alla nipotina Catterina (Rina), archivio Carla e Rino Guaglio, M. Rosa Bricco. Carlo, citato nel testo, era il figlio di Antonio, nato il 9-6-1915; in seguito arruolato nel Corpo dei Bersaglieri. Cfr. sezione Pubblicazioni - Gloriosi Bersaglieri. Fanti Piumati Trecatesi, pag. 165
Quota 251 di Castagnevizza. Archivio Mauro Ambrosi

Rainoldi Giovanni

di Angelo e di Pisani Maria, nacque il 2 ottobre 1886 a Trecate. Professione contadino, coniugato con Boglio Rosa, figli: Pierino, Angelo.

Soldato della 1523ᵃ Compagnia Mitraglieri Fiat. Disperso il 15 novembre 1917, durante la prima battaglia del Piave.

Rippa Erminio [1] due M.A.V.M e una M.B.V.M.

di Eugenio e di Mittino Margherita, nacque il 20 maggio 1896 a Trecate. Professione lattaio, celibe.

Soldato del 1° Reggimento Artiglieria da Montagna, Attendente del Tenente Arturo Mensi Comandante una sezione della 176ᵃ Batteria Someggiata [2]. Morì il 27 maggio 1918 presso l’11ᵃ Sezione Sanità, 111° Reparto Someggiato, situato a Santa Margherita Serravalle (Malga Zugna q. 1500), in seguito alle ferite riportate ai due fianchi e al braccio sinistro, causate da una raffica di mitragliatrice, durante la battaglia del 23 maggio sulla Malga Zugna. Sepolto nel piccolo Cimitero Militare Santa Barbara. Successivamente i resti mortali furono traslati  nel Sacrario Militare di Castel Dante di Rovereto.

Decorato di due Medaglie d’Argento e una Medaglia di Bronzo al Valor Militare[3] con le seguenti motivazioni:

Medaglia d’Argento al Valor Militare:

«Avuto sentore di un’azione offensiva nostra, rinunciava alla licenza ordinaria spettantegli e chiedeva di far parte del drappello di artiglieria al seguito di una delle colonne destinate ad operare. Iniziatosi l’attacco si slanciava avanti con i primi, giungendo ai reticolati nemici. Visti cadere colpiti da mitragliatrici avversarie, tutti gli ufficiali e quasi tutti i componenti dell’ondata, incitava con la voce e con l’esempio i pochi superstiti e ai componenti dell’ondata seguente, finché venne egli stesso gravemente ferito. Soccombeva tre giorni dopo[4] per le ferite riportate». Malga Zugna (Colletto Verde), 23 maggio 1918.

Medaglia d’Argento al Valor Militare:

«Servente di un pezzo distaccato dalla propria batteria in una posizione avanzata e che, per un guasto accidentale durante il tiro, scagliato fuori dalla cannoniera rimaneva impigliato nel sottostante reticolato a brevissima distanza dalle trincee nemiche, si offriva volontariamente di uscire allo scoperto per recuperare il cannone, e vi riusciva coll’aiuto di un compagno sotto il vivo fuoco di fucileria dell’avversario». Malga Zugna, 18 agosto 1917.

Medaglia di Bronzo al Valor Militare:

«Servente d’un pezzo d’artiglieria da montagna, dimostrava in numerose azioni, anche sotto l’intenso fuoco dell’artiglieria nemica, calma, audacia e slancio, riuscendo, specie nei momenti difficili, di bell’esempio ai suoi compagni». Coni Zugna, 30 maggio – 27 giugno 1916.

[1] Riscontrato erroneamente in parecchi documenti come Ripa, vedi: Albo d’Oro, elenco Caduti traslati nel Sacrario Militare di Castel Dante, Lapide posta all’interno del Comune di Novara. Cfr. sezione Pubblicazioni – La Grande Guerra vissuta dai Trecatesi, da pag.107 a pag.111.

[2] Ringrazio il Signor Tiziano Bertè per questa informazione.

[3] Cfr. A.S.N. Fondo: Distretto Militare di Novara, Ruoli Matricolari, anno 1896, volume 164, Matricola 1430. Le motivazioni sono riportate sul Ruolo Matricolare.

[4] Per la precisione soccombeva quattro giorni dopo: il 27 maggio.,

Prima parte del Ruolo Matricolare di Rippa Erminio, seguono le motivazioni delle decorazioni. A.S.N. Fondo: Distretto Militare di Novara, Ruoli Matricolari, anno 1896, volume 164, Matricola 1430
Monte Zugna, Cimitero Militare dedicato a Santa Barbara. Vi erano sepolti 127 caduti: 99 Italiani (27 identificati e 72 ignoti) e 28 Salme Austro-Ungariche.
Monte Zugna. La tabella didattica (posizionata nel luogo ove si trovava il Cimitero di Santa Barbara), con alcune note e l’elenco dei Caduti riesumati nel 1924. La Lapide relativa alla sepoltura di Erminio Rippa è l’ultima vicino al bordo sinistro della fotografia. Archivio Tiziano Bertè
Monte Zugna. L’ingresso del Cimitero militare italiano dedicato a S. Barbara, si trovava ai piedi della gradinata. Archivio Tiziano Bertè
Monte Zugna. Luogo dove si trovava il Cimitero dedicato a S. Barbara. La sepoltura di Erminio Rippa si trovava nel punto segnato dalla freccia. Archivio Tiziano Bertè
Monte Zugna, 24 luglio 2022. Punto in cui era collocata la tomba di Rippa Erminio

Rogate Giovanni

di Gaudenzio e di Comazzi Marianna, nacque il 25 marzo 1884 a Trecate. Coniugato con Capelli Martina.

Soldato del 209° Reggimento Fanteria, Brigata Bergamo, 10ᵃ Compagnia. Morì il 4 febbraio 1917 nell’Ospedaletto da Campo n. 71[1], 10ᵃ Compagnia Sanità Napoli situato in Gradisca, in seguito a ferite riportate in combattimento. Sepolto nel Cimitero di Gradisca, tomba 729.  Successivamente i resti mortali furono traslati nel Sacrario Militare di Redipuglia, loculo 31859, gradone 17[2].

[1] Ospedaletto da 50 posti letto, cfr. http://www.sanitagrandeguerra.it

[2] L’elenco dei Caduti tumulati nel Sacrario riporta erroneamente la data di morte 5 novembre 1917. Cfr. www.cadutigrandeguerra.ne

Sacrario Militare di Redipuglia, loculo di Rogate Giovanni. Archivio Dino Nigrelli

Rogora Enrico

Rogora Enrico, archivio famiglia

di Giovanni e di Barbaglia Armilla, nacque il 20 luglio 1888 a Boffalora Ticino (Milano), residente a Trecate, domiciliato in via Sozzago n. 4[1]. Professione manovale, coniugato con Salis Caterina.

Soldato del 159° Reggimento Fanteria, Brigata Milano. Morì il 12 agosto 1924 a Trecate, dopo lunghe sofferenze per infermità causate da un proiettile alla spina dorsale, durante la battaglia del 6 luglio 1916. Sepolto nel Cimitero Comunale di Trecate.

[1] Nell’allora cortile dopo la cappella di Santa Maria

Rosina Francesco

Rosina Francesco, archivio Francesca Iacometti

di Antonio e di Guida Giuditta, nacque il 13 giugno 1879 a Trecate, domiciliato in via Giovanni Battista Leonardi. Professione contadino, coniugato con Mittino Teresa, figli: Giuditta, Carlo.

Soldato del 65° Reggimento Fanteria, Brigata Valtellina

Bollettino Trecatese del 13 ottobre 1923:

Vecchio soldato della classe 1879, Francesco Rosina faceva la guerra in una delle più infernali posizioni del nostro ampio fronte: a Medeazza, sulla lenta salita dell’Hermada, presso il mare, sul quale lontano, nei giorni sereni, si profilava la visione sorridente di Trieste. Posizioni rabbiosamente contese dalle due parti, queste dell’Hermada chiedevano ogni giorno che eroiche vittime si immolassero per la loro difesa.

Un giorno, il 4 settembre 1917, Francesco Rosina più non rispose all’appello. Era tra i dispersi. […]. Nulla più. E null’altro mai seppero i suoi parenti che sperarono a lungo contro ogni speranza. Venuto l’Armistizio e ristabiliti i rapporti per le informazioni reciproche tra gli stati belligeranti, i parenti dello scomparso richiesero notizie da ogni parte. E finalmente seppero, dopo 18 mesi, che il disperso era sepolto a Nabresina, la più alta stazione prima di giungere a Trieste sulla linea che fiancheggia il mare. Fu rimandata infatti alla famiglia una piccola tessera personale del mitragliere, sulla quale da Austriaci era fatta in matita una semplice annotazione: «Ferito in Medeazza, 4 settembre 1917. Seppellito Cimitero Militare di Nabresina, 12 settembre 1917[1]». Una annotazione di un medico è illeggibile.

Il povero mitragliere raccolto gravemente ferito sul campo era stato trasportato ai più vicini ospedaletti da campo, a Nabresina era spirato e là era stato sepolto.

Partirono più tardi i più stretti parenti, desiderosi di ritrovare la cara salma. Il parroco di Nabresina fu largo di premure per la ricerca del luogo dove era stato deposto il povero italiano. Ma chi lo avrebbe rintracciato in quel piccolo Cimitero, là in quella dolina deserta, dove oramai rimanevano ben pochi segni esteriori sulle prominenze delle povere 4000 tombe concentrate in un breve spazio?

Ma si scavò con fiducia e la terra rilevò il segreto cercato con tanto amore. Tra le salme scoperte un anello assicurò quale fosse appartenuta un giorno al vecchio fante Francesco Rosina.

Giunse la salma, alla nostra stazione, quasi di sorpresa dopo un lungo attendere, mercoledì e fu trasportata alla sua abitazione in via Leonardi. Di là un vero plebiscito di affetto, giovedì sera, veniva levata e portata a braccia, dagli anziani del 79 in una interminabile sfilata, prima alla Chiesa parrocchiale per le esequie e poi al cimitero. […]. Si sente, in questi istanti, che ogni morto reduce dal campo consacrato dal sangue e dalle sofferenze fisiche e spirituali di tutta l’Italia, non è più un privato ignoto e trascurabile: è diventato un simbolo caro, un pegno glorioso che appartiene a tutti e che di tutti raccoglie la riconoscenza affettuosa. Per questo ci inchinammo e ci inchiniamo riverenti alla memoria di Francesco Rosina.

I resti mortali furono tumulati il 13 ottobre 1923 nel Cimitero Comunale di Trecate.

[1] Data riportata anche sul Registro dei Seppellimenti, anno 1923 – Archivio Comunale; l’Albo d’Oro riporta morto sul campo il 4 settembre 1917; In Archivio di Stato di Novara manca il volume contenente il Ruolo Matricolare 8432; in Archivio Comunale manca l’Estratto dell’Atto di Morte.

Rosina Giovanni

Rosina Giovanni, archivio famiglia

di Clemente e di Pozzini Rosa, nacque il 4 giugno 1885 a Trecate, domiciliato in via Romentino n. 20. Coniugato con Borando Maria, figli: Ermelinda, Pierino.

Soldato del 74° Reggimento Fanteria, Brigata Lombardia. Nelle giornate della terribile lotta per la difesa degli Altipiani, l’8 giugno 1916, fu catturato prigioniero e internato nel campo di prigionia a Sigmundesberg (Austria). Rimpatriato al termine del conflitto, con il fisico debilitato, fu colpito dall’influenza spagnola. Morì il 1° dicembre 1918 nell’Ospedaletto da Campo n. 87[1], situato in Cormons (Gorizia) e fu sepolto nel Cimitero civile del luogo.

Successivamente, nella primavera del 1924, i resti mortali furono esumati e deposti nel campo di concentramento di Cervigliano, nell’attesa per il rimpatrio al paese natio. Le spoglie del Soldato Rosina giunsero a Trecate Il 12 ottobre 1924[2] e furono tumulate nella tomba di famiglia.

[1] Ospedaletto da 50 posti letto.

[2] Il 12 ottobre 1924 tornarono i resti mortali del Soldato Rosina Giovanni, del Sergente Gambaro Pietro di Pietro e del Soldato Magnaghi Giovanni di Giovanni. Cfr. Bollettino Trecatese del 18 ottobre 1924.

Rosina Giuseppe [1]

Rosina Giuseppe, archivio famiglia

di Andrea e di Scendrate Angela, nacque il 27 dicembre 1893 a Novara, residente a Trecate, domiciliato in via Garibaldi[2]. Professione studente, celibe.

Sergente del 201° Reggimento Fanteria, Brigata Sesia, 3ᵃ Compagnia, motociclista. Durante la Battaglia degli Altipiani, il 7 giugno 1916, fu catturato prigioniero nel combattimento di Monte Majo e internato nel campo di concentramento di Sigmundsherberg (Austria). In seguito, fu trasferito in Galizia dove morì il 12 ottobre 1918 nell’Ospedale da Campo n. 906, situato a Wladimir Wolynsky[3], per broncopolmonite e debolezza cardiaca (spagnola). Sepolto il 14 ottobre nel Cimitero Militare di  Wladimir Wolynsky, fossa 14, fila 30.

[1] Cfr. sezione Pubblicazioni – La Grande Guerra vissuta dai Trecatesi, da pag. 134 a pag. 136.

[2] Al termine della guerra la famiglia si trasferì a Novara; il suo nome è riportato anche sulla Lapide posta all’interno del Municipio di Novara e nella Cappella dedicata ai Caduti per la Patria, accanto alla Chiesa di San Giovanni Battista Decollato a Novara.

[3] Ora Wolodymyr Wolynskyi – Ucrania, a pochi chilometri dalla frontiera polacca.

Rossi Giuseppe

di Francesco e di Berra Angela, nacque il 15 settembre 1879 a Gravellona Lomellina (Pavia), residente a Trecate, domiciliato in via Valle n. 1. Professione contadino, coniugato con Scaramussi Giacomina, figli: Luigia, Margherita.

Caporale del 190° Battaglione Milizia Territoriale. Morì il 27 ottobre 1918 a Trecate per malattia. Sepolto nel Cimitero Comunale di Trecate.

Ruggerone Alessandro

di Giuseppe e di Pacchetti Ubaldina, nacque il 15 maggio 1895 a Trecate, domiciliato in via XX Settembre n. 42a. Professione bracciante, celibe.

Soldato del 93° Reggimento Fanteria, Brigata Messina. Morì il 5 settembre 1919 a Trecate per malattia. Sepolto nel Cimitero Comunale di Trecate.

Ruggerone Clemente

di Giuseppe e di Busto Lucia, nacque l’8 luglio 1890 a Trecate, domiciliato in via Novara n. 10. Professione contadino, celibe.

Soldato della 2ᵃ Compagnia automobilisti. Morì il 10 marzo 1916 all’Ospedale Militare di Riserva di Monza, situato in via Solferino n. 6, in seguito a meningite cerebrospinale.

Ruggerone Giuseppe[1]

di Angelo e di Miramonti Margherita[2], nacque il 13 maggio 1879 a Trecate, domiciliato in via Romentino. Professione contadino, coniugato con Mittino Giuseppa.

Soldato della 16ᵃ Brigata Milizia Territoriale. Morì il 10 novembre 1919 all’Ospedale Maggiore della Carità di Novara per malattia. Sepolto nel Cimitero Comunale di Trecate.

[1] Fratellastro di Ruggerone Agostino, cfr. sezione Guerre d’Africa.

[2] Margherita rimasta vedova di Angelo, si risposò con Ruggerone Gaetano e dalla loro unione nacque Agostino. Cfr. sezione Guerre d’Africa.

Ruggerone Pietro [1]

di Rocco e di Bertolini Teresa, nacque l’8 dicembre 1891 a Trecate, trasferito a Cassolnovo (Pavia).  Professione muratore, celibe.

Soldato del 203° Reggimento Fanteria, Brigata Tanaro, 1° Reparto zappatori. Disperso il 24 luglio 1918 nel fatto d’armi di Ponte Kuci in Albania.

[1] Cfr. http://www.cadutivigevano.it sezione Caduti di Cassolnovo

Ruggerone Salvatore [1]

di Gaudenzio e di Iacometti Giovanna, nacque il 26 novembre 1895 a Molino del Conte frazione di Cassolnovo (Pavia), residente a Trecate. Professione contadino, celibe.

Soldato del 41° Reggimento Fanteria, Brigata Modena. Morì il 12 ottobre 1916, durante l’ottava battaglia dell’Isonzo, nell’Ospedale da Campo n. 216[2], 3ᵃ Compagnia di Sanità Milano, situato a Scodovacca, in seguito a peritonite causata da ferita all’addome con penetrazione. Sepolto nel Cimitero di Scodavacca (Udine), tomba 24. Successivamente i resti mortali furono traslati nel Sacrario Militare di Redipuglia, loculo 32587, gradone 18[3].

[1] Cfr.http://www.cadutivigevano.it sezione Caduti di Cassolnovo

[2] Ospedale da 200 posti letto, cfr. http://www.sanitagrandeguerra.it

[3] L’elenco riporta erroneamente Ruggeroni Salvatore, cfr. http://www.cadutigrandeguerra.net

Sacrario Militare di Redipuglia, loculo di Ruggerone Salvatore. Archivio Dino Nigrelli

Salmoirago Pasquale

di Giuseppe e di Leone Maria, nacque il 3 maggio 1884 a Trecate. Professione contadino.

Soldato del 1° Reggimento Artiglieria da Fortezza, Comando 23° Raggruppamento. Morì il 13 settembre 1918 nell’Ospedaletto da Campo n. 76[1], 11ᵃ Compagnia Sanità Bari situato ad Altivole, in seguito a polmonite crupale bilaterale (spagnola). Sepolto nel Cimitero Comunale di Altivole (Treviso), tomba 60, fila 9. Successivamente i resti mortali furono traslati nel Sacrario del Montello, loculo 5062[2].

[1] Ospedaletto da 50 posti letto, cfr. http://www.sanitagrandeguerra.it

[2] L’elenco dei Caduti traslati nel Sacrario, cfr. http://www.pietrigrangeguerra.it sezione Sacrari/Cimiteri in Veneto e Trentino, l’Albo d’Oro e l’estratto dell’Atto di Morte riportano erroneamente Salmoiraghi Pasquale.

Saronne Gaudenzio [1]

Saronne Gaudenzio, archivio famiglia

di Giovanni e di Rosina Catterina, nacque il 27 aprile 1888 a Trecate, domiciliato in via Giovanni Battista Leonardi. Professione manovale, coniugato con Villani Erminia, figli: Rina.

Soldato del 153° Reggimento Fanteria, Brigata Novara. Ferito e catturato prigioniero il 14 gennaio 1916 nel fatto d’armi di Quota 188 (Oslavia). Trasportato prima all’Ospedale di Lubiana, dove gli amputarono la gamba destra e in seguito trasferito all’Ospedale di Vienna dove gli fornirono una protesi di gomma[2]. Nel dicembre 1916, tramite la Croce Rossa Svizzera, furono rimpatriati i primi prigionieri di guerra e tra questi anche il Soldato Saronne. Purtroppo, la già precaria situazione di salute, subì un notevole peggioramento che lo portò inesorabilmente alla morte il 23 giugno 1917. Sepolto nel Cimitero Comunale di Trecate.

[1] Cfr. sezione Pubblicazioni – La Grande Guerra vissuta dai Trecatesi, da pag. 65 a pag. 67.

[2] Cfr. Bollettino Trecatese del 10 giugno 1916.

Simonetti Cassiano

Simonetti Cassiano, archivio famiglia

di Giovanni e di Paglino Giovannina, nacque il 15 novembre 1900 a Trecate. Professione bracciante , celibe.

Soldato del 1° Reggimento Artiglieria Pesante Campale. Morì il 3 gennaio 1919 nell’Ospedale di Riserva di Asti, in seguito a broncopolmonite da influenza (spagnola). Sepolto nel Cimitero di Asti. Successivamente le spoglie mortali fecero ritorno a Trecate il 3 febbraio 1921 e furono tumulate nella tomba di famiglia.