La Grande Guerra
da Devignani a Garavaglia
Devignani Giovanni [1]
di Ferdinando e di Fragonara Angela, nacque il 15 dicembre 1888 a Trecate, trasferito a Novara. Professione albergatore, coniugato con Fragonara Maria, figli: Giovanna Maria.
Soldato del 50° Reggimento Fanteria, Brigata Parma. Morì il 14 maggio 1916 nell’Ospedale da Campo n. 040[2], 5ᵃ Compagnia Sanità Verona, situato presso l’Hotel Cristallo di Cortina d’Ampezzo, in seguito a meningite cerebro-spinale causata dall’infezione da tifo. Fu sepolto nel Cimitero Militare di Cortina d’Ampezzo. I resti mortali, esumati, giunsero a Trecate il 23 ottobre 1921 per essere tumulati nella tomba di famiglia.
[1] Cfr. sezione Pubblicazoni – La Grande Guerra vissuta dai Trecatesi, da pag. 58 a pag. 64.
[2] Ospedale da 100 posti letto.
Favino Cassiano
di Carlo e di Gambaro Giacomina, nacque il 2 ottobre 1897 a Trecate, domiciliato in via Benedetto Cairoli n. 60. Professione bracciante, celibe.
Soldato del 74° Reggimento Fanteria Brigata Lombardia, 6ᵃ Compagnia. Il 3 novembre 1917 fu catturato prigioniero e internato in Germania, dove morì il 24 gennaio 1918 nel lazzaretto di Riserva a Saarlouis, in seguito a polmonite. Sepolto nel Cimitero Militare del luogo.
Successivamente i resti mortali furono traslati nel Cimitero Militare Italiano di Colonia (Germania), settore sinistro, fila 1, tomba 22[1].
[1] Cfr. http://www.pietrigrandeguerra.it – sezione cimiteri in Austria e Germania.
Favino Giuseppe
di Francesco e di Paglino Angela, nacque il 29 febbraio 1896 a Novara, residente a Trecate. Professione bracciante, celibe.
Soldato del 204° Reggimento Fanteria, Brigata Tanaro, 3ᵃ Compagnia. Impegnato sul fronte albanese, morì il 30 novembre 1918 nell’Ospedaletto da Campo n. 332[1], 5ᵃ Compagnia Sanità Verona, situato a Durazzo, in seguito a malaria recidiva e bronco polmonite. Sepolto nel Cimitero di Durazzo (Albania).
[1] Ospedaletto da 50 posti letto, cfr. https://www.sanitagrandeguerra.it
Favino Mario
di Felice e di Invernizzi Clementina, nacque il 15 agosto 1898 a Trecate. Professione manovale, celibe.
Soldato del 6° Reggimento Artiglieria da Fortezza, 348ᵃ Batteria d’Assedio. Morì il 25 maggio 1918 a Lagoscuro (Val Camonica), quota 3025, in seguito a scoppio prematuro di un mortaio da 149a. Sepolto nel Cimitero Militare a Ponte di Legno.
Successivamente i resti mortali furono traslati nel Scrario Militare Passo del Tonale.
Fenini Francesco
di Pietro e di Croce Giovannina, nacque il 24 dicembre 1877 a Sozzago (Novara), residente a Trecate, domiciliato in via Milano n. 22, angolo via San Cassiano. Professione magazziniere, coniugato con Bergamaschi Maria.
Soldato della 1124ᵃ Centuria. Morì il 26 agosto 1920 a Trecate per malattia. Sepolto nel Cimitero Comunale di Trecate.
Ferrara Giovanni
di Clemente e di Cerina Teresa, nacque il 19 agosto 1883 a Trecate. Professione contadino, coniugato con Geddo Angela, figli: Clementina.
Soldato del 17° Reggimento Fanteria di linea, Brigata Acqui. Morì il 3 aprile 1916 nell’ospedale militare della 14ᵃ Sezione di Sanità, 7ᵃ Compagnia Sanità Ancona, situato a Begliano[1], in seguito a ferita di proiettili alla faccia, sfracellamento avambraccio e gamba destra; ferite riportate qualche giorno prima durante i combattimenti alle Cave di Selz. Sepolto a Ronchi.
Successivamente i resti mortali furono esumati e traslati nel Cimitero degli Invitti sul Colle Sant’Elia, primo Sacrario di Redipuglia[2], tomba 22, fila 13, settore 4. In seguito i resti furono traslati, definitivamente, nell’attuale Sacrario Militare di Redipuglia, loculo 14934, gradone 8[3].
[1] Presso il comune di Ronchi (Gorizia).
[2] Il Cimitero degli Invitti della III Armata, dal 1923 al 1938, costituì il primo Sacrario Militare nella zona di Fogliano Redipuglia, situato sul Colle Sant’Elia. Furono inumate le spoglie mortali riesumate nei cimiteri di guerra dei dintorni o disseppellite dai campi di battaglia. Nel 1938 fu inaugurato il più grande e celebre Sacrario di Redipuglia e le spoglie furono nuovamente riesumate e traslate, in modo definitivo, nel nuovo Sacrario Militare. Il Cimitero degli Invitti fu riconvertito in Parco della Rimembranza.
[3] Cfr. http://cadutigrandeguerra.net
Ferrara Giuseppe [1]
di Francesco e di Caccia Giovanna, nacque il 15 novembre 1888 a Trecate in Cascina Pozzaccio n. 225, trasferito a Villareale frazione di Cassolnovo (Pavia). Professione contadino.
Reduce dalla Guerra Italo-Turca 1911-1912.
Soldato del 23° Reggimento Fanteria, Brigata Como. Morì il 23 marzo 1916 presso la Villetta Gera[2], in Val Padola, in seguito a ferita di proiettile di fucile che gli penetrò il cranio. Sepolto a Candide.
Successivamente i resti mortali furono traslati nel Sacrario di Santo Stefano di Cadore.
[1] Cfr. anche http://www.cadutivigevano.it – sezione Caduti Cassolnovo.
[2] Ad uso infermeria del Secondo Reparto Someggiato, Sezione Sanità T.S. del Primo Corpo d’Armata.
Fornasini Giuseppe
di Pietro e di Geddo Antonia, nacque il 17 maggio 1895 a Trecate, domiciliato in via Romentino. Professione bracciante, celibe.
Soldato del 1° Reggimento Granatieri di Sardegna, 6ᵃ Compagnia. Morì il 14 novembre 1915 nell’Ospedale da Campo n. 230[1], 10ᵃ Compagnia di Sanità Napoli, in località Langoris[2] presso Villa Baroni Locatelli[3], in seguito a enterite specifica. Sepolto a Langoris. Successivamente i resti mortali furono traslati nel Monumento Ossario di Oslavia, loculo 560[4].
[1] Ospedale da 200 posti letto, cfr. http://www.sanitagrandeguerra.it
[2] Ora Angoris di Cormons (Gorizia).
[3] Fu requisita e messa a disposizione dell’esercito. Utilizzata come ospedale militare, ospitava i militari contagiati da colera e il terreno retrostante fu usato come cimitero.
[4] Cfr. http://cadutigrandeguerra.net
Fragonara Giovanni [1]
di Luigi e di Lavazzi Maria, nacque il 3 maggio 1894 a Trecate, trasferito alla Cascina Guzzafame d’Ozzero di Abbiategrasso (Milano). Professione fittabile, celibe. Sergente del 7° Reggimento Bersaglieri. Morì il 18 settembre 1917 a quota 525 di Palua, durante la battaglia di Carzano, in Valsugana, per ferite riportate in combattimento. Tutti i caduti della battaglia furono sepolti nel terreno di Villa Buffa a Carzano. A guerra finita, quando furono riesumati i loro resti, si scoprì che gli italiani furono sepolti tutti insieme in una fossa comune, mentre gli austriaci ebbero sepolture singole[2].
[1] L’Albo d’Oro riporta erroneamente Fregonara. Sulla Lapide è riportato erroneamente con il grado di Sergente Maggiore. Cfr. sezione Pubblicazioni – Gloriosi Bersaglieri. Fanti Piumati Trecatesi, pag. 109.
[2] Cfr. https://it.m.wikipedia.org – Sogno di Carzano.
Frattini Luigi
di Gaudenzio e di Contini Maria, nacque il 19 settembre 1890 a Trecate. Professione contadino, coniugato con Marella Giuseppina, figli: Edmondo.
Soldato del 190° Battaglione Milizia Territoriale. Morì il 23 ottobre 1918[1] all’Ospedale Militare di Riserva di Ivrea (Torino) per malattia. Sepolto nel Cimitero Comunale di Ivrea.
In seguito, all’interno del Cimitero, fu costruita una Cappella-Ossario dove furono traslate le spoglie dei militari, locali e non, morti negli ospedali della zona. [2]
[1] Sulla tomba di famiglia è riportato erroneamente 1919.
[2] Cfr. http://www.pietrigrandeguerra.it , sezione Cimiteri e Sacrari in Italia.
Frattini Luigi
di Pietro e di Rosina Francesca, nacque il 5 ottobre 1896 a Trecate, domiciliato in via Mazzini. Professione bracciante, celibe.
Soldato del 204° Reggimento Fanteria, Brigata Tanaro, 2ᵃ Compagnia. Partì per l’Albania imbarcandosi a Taranto il 16 marzo 1916. Morì il 16 settembre 1918 (era stato ricoverato il 12) nell’Ospedaletto da Campo n. 24[1], 3ᵃ Compagnia Sanità Milano in località Panajà, in seguito a malaria perniciosa. Sepolto nel Cimitero a Panajà (Albania).
[1] Ospedaletto da 50 posti letto, cfr. http://www.sanitagrandeguerra.it
Gagliazzi Antonio
di Giuseppe e di Bolla Virginia, nacque il 21 marzo 1896 a Trecate. Professione bracciante, celibe.
Soldato del 6° Reggimento Genio. Morì il 22 maggio 1916 sul campo per ferite riportate in combattimento.
Gambaro Gaudenzio [1]
di Pompeo e di Colombo Caterina, nacque il 26 novembre 1886 a Trecate. Professione minatore, coniugato con Porzio Maria, figli: Giovanni.
Caporale del 134° Reggimento Fanteria, Brigata Benevento, 7ᵃ Compagnia. Mentre faceva ritorno dal servizio d’ispezione con la sua compagnia dagli avamposti sul monte Santa Lucia, fu colpito da un colpo di fucile al lato destro del petto, tiratogli dalla sentinella del corpo di guardia. Morì la sera del 4 marzo 1916, alla Piccola Guardia della Gran Guardia di Colenca. Sepolto alla Gran Guardia di Colenca.
Bollettino Trecatese del 28 marzo 1925:
[…] Ebbe allora sepoltura sul monte medesimo: una di quelle sepolture isolate, sulle quali gli amici, che al Gambaro non mancavano nel 134° Fanteria, piantavano una croce rozza e un ricordo che non lasciasse perire e scomparire la memoria o la traccia del povero e glorioso sepolto.
Due anni or sono la vedova Porzio Maria salì – pia pellegrina – alla ricerca di quella umile fossa e la ritrovò: esumò la salma e la fece riporre nel Cimitero di Plava, giù a cinque ore di distanza.
Quella salma attendeva da oltre due anni il suo ritorno al nostro Cimitero. Vi giunse per l’ulima pace, domenica sera, e posò vicina alle altre salme già tornate, vicina a quella del fratello più giovane, Pietro (1890) altra vittima della guerra, morto in conseguenza dalle ferite al polmone […].
I resti mortali di Gambaro Gaudenzio furono tumulati il 23 marzo 1925 nel Cimitero Comunale di Trecate.
[1] Fratello di Pietro
Gambaro Giuseppe
di Giovanni e di Favino Margherita, nacque il 7 agosto 1890 a Trecate. Professione contadino.
Soldato del 43° Reggimento Fanteria, Brigata Forlì, 10ᵃ Compagnia. Disperso il 25 maggio 1917 in combattimento sul Monte Santo, durante la decima battaglia dell’Isonzo.
Gambaro Pietro
di Pietro e di Lavazzi Caterina, nacque il 2 ottobre 1888 a Trecate, domiciliato in via Mazzini. Professione contadino, coniugato con Paolini Carolina, figli: Antonio. Sergente del 153° Reggimento Fanteria, Brigata Novara, 3° Reparto zappatori.
Morì il 17 novembre 1917 a Cendon sul Sile, frazione del comune di Silea[1], nella 4ᵃ Sezione di Sanità, 2ᵃ Compagnia Sanità Alessandria, in seguito a ferita da granata alla fronte e al dorso. Sepolto nel Cimitero di Cendon (Treviso), vi rimase sino alla primavera del 1924, quando esumato, fu portato al deposito di concentramento di Mestre nell’attesa del ritorno al paese natio. I resti mortali giunsero a Trecate il 12 ottobre 1924[2] e furono tumulati nella tomba di famiglia.
[1] Il cui antico nome era Melma.
[2] Il 12 ottobre 1924 tornarono i resti mortali del Sergente Gambaro Pietro di Pietro, del Soldato Magnaghi Giovanni di Giovanni e del Soldato Rosina Giovanni. Cfr. Bollettino Trecatese del 18 ottobre 1924.
Gambaro Pietro [1]
di Pompeo e di Colombo Caterina, nacque il 2 luglio 1890 a Trecate. Professione bracciante, coniugato con Mocchetto Rosa.
Reduce dalla guerra Italo-Turca 1911-1912.
Soldato del 24° Reggimento Fanteria, Brigata Como. Morì il 23 gennaio 1920 all’Ospedale Maggiore della Carità di Novara in conseguenza alle ferite d’arma da fuoco, al braccio destro ed estese al polmone, nel fatto d’armi a Weissembach[1] del 15 novembre 1915[2]. Sepolto nel Cimitero Comunale di Trecate.
[1] Fratello di Gaudenzio
[2] Ora Bassa Austria, Distretto Baden.
[3] In tale data era arruolato nel 23° Reggimento Fanteria Brigata Como.
Garavaglia Antonio
di Giovanni e di Bigogno Rosa, nacque il 19 maggio 1883 a Trecate, domiciliato in via San Cassiano n. 10. Professione contadino, coniugato con Guaglio Antonia.
Soldato del 13° Reggimento Fanteria, Brigata Pinerolo. Riportò ferita alla gamba sinistra e braccio sinistro. Morì il 10 ottobre 1921 a Trecate per malattia. Sepolto nel Cimitero Comunale di Trecate.
Garavaglia Francesco
di Clemente e di Tacchino Maria, nacque il 7 febbraio 1897 a Trecate. Professione operaio, celibe.
Soldato dell’11° Reggimento Artiglieria da Campagna, 78ᵃ Batteria del 26° Gruppo Obici Pesanti Campali. Morì il 24 settembre 1918 nella 47ᵃ Sezione Sanità, 247° Reparto Someggiato, in seguito a bronco pneumonite influenzale (spagnola). Sepolto a Selenitza[1], Montenegro.
[1] Ora Zelenica.
Garavaglia Francesco
di Pietro e di Favino Giacomina, nacque il 6 febbraio 1897 a Trecate, trasferito a Castelletto d’Abbiate (Milano). Professione contadino, celibe.
Soldato del 72° Reggimento Fanteria, Brigata Puglie. Morì il 30 luglio 1917[1] nell’Ospedale da Campo n. 0127[2], 9ᵃ Compagnia Sanità Roma, situato a Villa Vicentina[3]; in seguito a ferite multiple alle natiche ed alle cosce con frattura del bacino e penetrazione dell’addome. Sepolto nel Cimitero a Villa Vicentina, tomba 238.
Successivamente i resti mortali furono traslati nel Sacrario Militare di Redipuglia, loculo 16922, gradone 9[4].
[1] L’Albo d’Oro riporta 3 luglio 1917.
[2] Ospedale da 100 posti letto, cfr. http://www.sanitagrandeguerra.it
[3] Ora Fiumicello Villa Vicentina (Udine).
[4] Cfr. http://www.cadutigrandeguerra.net
[5] La famiglia, grazie alle mie ricerche, è ora a conoscenza del luogo ove riposano le spoglie del loro avo e, dopo oltre cento anni, domenica 22 maggio 2022 la pronipote M. Grazia Fettarappa ha potuto rendergli omaggio.
Garavaglia Giuseppe
di Giovanni e di Rosina Margherita, nacque l’8 ottobre 1881 a Trecate, domiciliato in via Attilio Carotti n. 112[1] Professione contadino, coniugato con Villani Francesca, figli: Antonio, Clementina.
Soldato del 147° Reggimento Fanteria, Brigata Caltanisetta, 5ᵃ Compagnia. Prigioniero di guerra il 24 ottobre 1917 nel fatto d’armi di Caporetto, morì il 19 gennaio 1918 nel Lazzaretto di Semendria[2] (Macedonia) per malaria Tropica. Sepolto nel Cimitero Militare di Semendria, tomba 971.
Il nome del Soldato Garavaglia Giuseppe è riportato su uno dei tre cippi posti al Cimitero di Belgrado[3], in memoria dei militari italiani morti durante la prigionia in Serbia.
[1] Ora via Adua.
[2] Ora Smederevo (Serbia). Il Ruolo Matricolare riporta: morto prigioniero del nemico a Lechefeld.
[3] Cfr. www.pietrigrandeguerra.it – sezione Cimiteri in Ungheria, Serbia, Polonia…